Uno dei bandi della sottomisure 3.2 punterà sull’incoming dei buyer esteri: «Le aziende straniere devono innamorarsi della Puglia»
«Metteremo in campo bandi plurifondo per una azione di soccorso urgente al sistema delle imprese». Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Politiche agricole della Puglia, Donato Pentassuglia, durante il primo “Work Panel sui distretti del cibo pugliesi” organizzato da Promem spa, che ha visto riunite oltre cinquanta aziende del settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e sei presidenti di distretto.
«Il Pnrr – ha spiegato – vede la Puglia candidata per rifunzionalizzare le reti e le dighe, e in generale tutta la attività legata all’acqua a servizio dell’agricoltura, ma a oggi, dopo quattordici mesi, non abbiamo avuto la minima risposta sulla programmazione che abbiamo presentato. C’è peraltro l’ipotesi che il nuovo Psr, il Programma di sviluppo rurale, slitti al 2024: una ragione di più per intervenire con misure-ponte».
«Manca capitale umano in agricoltura – ha proseguito l’assessore – ma non sono solo le mansioni di manovalanza a restare scoperte: abbiamo bisogno di reperire capitale umano specializzato per cui dobbiamo capire come avvicinare i giovani al mondo del lavoro. L’alternanza scuola-lavoro si è rivelata un grande bluff che ha prodotto il nulla, non è riuscita a introdurre nel sistema economico e produttivo ragazzi in grado di appassionarsi a quel sistema». «È necessario fare grandi passi in avanti – ha aggiunto – anche sul fronte della internazionalizzazione: la novità che ho introdotto tra i bandi plurifondo che stiamo per pubblicare è una idea della sottomisura 3.2 puntata sull’incoming più che sulle fiere, per stimolare i buyer a venire in Puglia, a entrare nelle aziende per vedere come si lavora e la qualità dei nostri prodotti, ma anche il nostro paesaggio, in modo che le aziende estere possano innamorarsi della nostra regione fino magari a investire con noi».
«Continuiamo a parlare di sostenibilità ambientale – ha concluso Pentassuglia – ma è un concetto che deve coniugarsi con la sostenibilità economica perché se manca questa una azienda muore: non riesce a assumere, non paga gli stipendi, non fa investimenti, non riesce tenere testa agli impegni e a vincere la pressione degli usurai e della delinquenza che soffoca la nostra economia».